Vice Presidente Cassa Edile di Roma e Provincia dal 17 settembre 2009 al 7 ottobre 2010
Mi è capitata la ventura di fare il Vicepresidente della Cassa in una fase sindacale in cui il tema della bilateralità era, ed è rimasto, argomento di grande interesse e di differenze sostanziali nella interpretazione del ruolo e del futuro sindacale nella società italiana. Mi è cresciuta la convinzione della giustezza delle posizioni della CGIL,che interpreta la funzione della bilateralità, o meglio ancora della reciprocità, di emanazione contrattuale positiva fino a quando non sostituisce funzioni pubbliche ed universali e non è sussidiaria al ruolo della contrattazione tra le parti sociali. Il tema resterà credo di attualità anche nel futuro prossimo e per quello che mi riguarda questaesperienza mi aiuterà ad impattarlo con una maggiore consapevolezza e responsabilità.
Il primo ricordo che ho della Cassa Edile è la lunga fila del sabato mattina, di operai fuori dell’ufficio postale di quartiere, per riscuotere il vaglia postale relativo al Gnf natalizio o alle ferie di Agosto. Poi ci sono i racconti, numerosi, dei lavoratori ed anche quelli paterni sui primi anni dopo la costituzione dell’Ente e le difficoltà di radicamento, con da una parte la difesa del contratto e le tante lotte e scioperi operai anche con l’arresto di tanti lavoratori durante le manifestazioni e le cariche della polizia a cavallo degli allora fratelli D’Inzeo e dall’altra una campagna insistente da parte dei padroni, erano gli anni ‘60, a convincere gli operai a rinunciare alla costituzione della Cassa Edile e ad un diritto collettivo ed a privilegiare un rapporto diretto ed individuale sbilanciato a favore di una parte.
Argomenti che hanno riconquistato attualità e nella destrutturazione delle leggi e dei contratti di lavoro lasciano il lavoratore più solo e maggiormente indifeso.
Ora siamo all’anniversario dei cinquanta anni dalla costituzione, molte cose sono cambiate i rapporti sindacali sono meno conflittuali e l’Ente ha assunto, oltre che una funzione contrattuale originaria, anche quella aggiuntiva di un welfare sociale. Inoltre ci troviamo al centro di una appassionante discussione sul futuro e il ruolo della bilateralità nei rapporti di lavoro e sulla sua funzione aggiuntiva o sostitutiva delle azioni pubbliche statali, che vede la CGIL e naturalmente la Fillea, oppositrice a snaturamenti o sovrapposizioni di ruoli tra pubblico e privato.
Il sistema delle Casse Edili, e quella di Roma, sono un esempio di bilateralità positiva e genuina, che hanno visto assumersi nel tempo responsabilità sempre maggiori, per ultimo quella del rilascio del DURC, e prossimamente quello della verifica della congruità e che possono svolgere un ruolo di protagonismo anche sul sistema di regole e di trasparenza per il settore delle costruzioni. Difatti della mia esperienza da Vice Presidente ricordo l’utilizzo che ho fatto di quella mole impressionante di dati per affrontare il tema della regolarità contributiva e dei finti part-time in edilizia, per la verità con risultati che ancora aspetto. Per ricordare con piacere i primi cinquanta anni della Cassa Edile di Roma abbiamo una occasione straordinaria, che toglierebbe spazio anche alla retorica d’occasione e alla liturgia di maniera, ed è la trattativa sul rinnovo del contratto integrativo nella quale, pur non avendo un ruolo centrale, potremmo valorizzare l’Ente nella gestione di prestazioni nuove ed attuali che le parti sociali gli assegneranno.
Questo sarebbe il più bel compleanno che potremmo festeggiare e con il quale onoreremmo la storia collettiva di tanti protagonisti che ci hanno lasciato in eredità un sistema paritetico ancora di grande valore ma come ogni cosa perfettibile.