L’industria edilizia è parte fondamentale della struttura produttiva di Roma, nonchè suo volano economico e, conseguentemente, rivelatrice del suo stato di salute e delle sue prospettive di sviluppo.
I costruttori e i lavoratori edili nel loro costante confronto sono portatori di interessi, seppur legittimi, di segno talvolta contrastante ed essi, nel corso degli ultimi 50 anni, si sono manifestati sia sul piano dei contenuti che su quello del quadro nel quale sono maturati i momenti contrattuali.
In soli tre anni vengono costituite 81 Casse Edili.
Sede Via Scilla
L’esperienza della Cassa Edile di Roma matura in questo contesto. In una assemblea dell’Associazione Costruttori al cinema Olimpia nel 1947, all’ultimo punto all’Odg, viene trattato l’argomento Cassa Edile.
Servono però ancora quattro anni perché con il Contratto Integrativo del ‘51 se ne formalizzi la costituzione istituendo una commissione di studio. E poi ancora 10 anni perché la stessa diventi operativa nel marzo del 1961, consentendo così anche ai lavoratori romani di disporre di uno strumento essenziale di tutela e di gestione assistenziale, destinato ad uno sviluppo rapido e consistente. Rispondendo così a quanto previsto nell’ambito della contrattazione collettiva, con l’istituzione delle prestazioni per la gratifica natalizia, le ferie, le festività e l’integrazione salariale per malattie ed infortuni.
Nell’arco del primo Decennio questa attività ordinaria ha rappresentato pressoché la totalità delle prestazioni erogate dalla Cassa.
A partire dai primi anni di attività la Cassa ha istituito un’importante banca dati sulla struttura dell’edilizia a Roma e nella provincia. Rilevando il numero delle imprese iscritte, il numero dei lavoratori denunciati, le ore lavorate oltre i dati relativi alle prestazioni per infortuni e le malattie professionali.
La lettura di questi dati ci consente di monitorare l’evoluzione dell’edilizia romana in tutti gli anni sessanta, specie in termini di occupazione e di registrare altresì la crisi di fine decennio e la lenta ripresa a metà degli anni settanta.
Le celebrazioni del cinquantennale della Cassa Edile non possono prescindere dal contesto generale nel quale questi 50 anni si sono dipanati.
Il rapporto tra la Associazione dei Costruttori Romani ed i lavoratori edili, quindi il mondo della produzione e quello del lavoro subordinato, va rivisitato vivendone le vicende alla luce delle proprie diverse ragioni, non sottraendosi alla necessità di evidenziare come siano legittimamente portatori di interessi e visioni diverse, a volte contrastanti su presente e futuro della città.
Sono gli anni ‘60, gli anni in cui viene costituita la Cassa Edile di Roma.
Periodo in cui si discute del futuro di Roma, dove conservazione e cambiamento fanno da spartiacque, a volte nettissimo di posizioni che non sembrano potersi comporre. Per la prima volta si ipotizza la nascita della Cassa Edile in una Assemblea dell’ACER del 1947; poi a distanza di 4 anni, nel 1951, nel Contratto Integrativo Provinciale all’articolo 11 si istituisce una Commissione Paritetica per la costituzione della Cassa Edile di Roma e del Centro di Formazione delle Maestranze Edili. Le resistenze alla sua costituzione non sono poche, perché toccano il riequilibrio dei rapporti di forza tra le parti e, tenuto conto del contesto di contrapposizione di cui parlavamo prima, mettere insieme pariteticamente i rappresentanti dei datori di lavoro aderenti all’ACER e i rappresentanti dei sindacati non era questione facile. Alla fine, il 28 marzo del 1961, la Cassa Edile di Roma e Provincia viene costituita.
La sua prima sede è in piazza Santi Apostoli. I suoi primi rappresentanti sono l’ing. Ezio Micaglio presidente, il sig. Alberto Fredda vice presidente e consiglieri Carlo Baj, Giorgio Arbarello, Pietro Costa, Luigi Gorgosalice, Lino Tomei, Giovanni Massarelli, Giuseppe Bencivenga, Angelo Di Filippo, Angelo Pintossi, Mario Scalise.
Viene messo in piedi, per la prima volta a Roma, un sistema di sicurezza sociale gestito in modo paritetico che sancisce la collaborazione fattiva tra le parti sociali, riconoscendo dignità ad un lavoro sinora precario e dequalificato. La prima esperienza di una Cassa Edile in Italia si ha a Milano in seguito ad un accordo fra il Collegio dei Capo Mastri e l’Associazione Mutua di Miglioramento tra i muratori, manovali e garzoni, siamo nel 1919.
Poi c’è l’esperienza del Ventennio che sembra congelare l’iniziativa. In seguito, con il riavvio della libertà, il processo si rimette in moto, basta che i contratti ne ufficializzino il riconoscimento sancendone le relative funzioni che il sistema mutualistico riparta facendo registrare in poco tempo un proliferare di iniziative in tutta Italia.
Nel corso degli anni che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale al 1970 a Roma, come in tutta Italia, le politiche di ricostruzione assegnarono al settore dell’edilizia un ruolo trainante delle attività economiche.
Villaggio Olimpico 1960
Edificio Polifunzionale Via Campania
La principale esigenza fu rappresentata dalla necessità di affrontare l’emergenza determinata da un’insufficienza qualitativa e quantitativa del patrimonio edilizio, incapace di accogliere una popolazione passata dalle 1.155.722 unità del 1936, alle 2.188.160 unità del 1961.
Negli anni ‘60 l’edilizia abitativa registrò una produzione media annua di 30.000 alloggi con un peso superiore al 90% dell’intervento privato rispetto a quello pubblico.
L’intervento si articolò attraverso tre grossi filoni:
– il sostegno all’iniziativa privata con risorse legislative e finanziarie particolarmente vantaggiose,
– la costruzione e la riparazione di alloggi popolari dell’INA-Casa, dell’INCIS e dell’IACP,
– la realizzazione di baraccamenti e ricoveri provvisori.
Nello stesso tempo si realizzarono interventi di edilizia abusiva, che determinarono uno stravolgimento del disegno urbanistico. Due avvenimenti influenzarono lo sviluppo della città: le Olimpiadi del 1960 e il Concilio Ecumenico nel 1962.
Nel quadrante nord-ovest fu realizzato l’albergo Hilton a Monte Mario e l’aeroporto di Fiumicino. In occasione dei Giochi Olimpici si realizzò un vasto programma di opere pubbliche, tra cui il Villaggio Olimpico dell’INCIS, il Viadotto di Corso Francia e la Via Olimpica. Furono anche costruiti molti edifici, attrezzature ed impianti tra i quali: lo Stadio Olimpico del Foro Italico, all’E.U.R. il Palazzo dello Sport, la Piscina delle Rose e il Velodromo Olimpico, il Palazzetto dello Sport al Flaminio, gli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa e quelli delle Tre Fontane, la Casa Internazionale dello Studente. Nel Programma delineato per le Olimpiadi fecero parte anche la realizzazione dei sottopassaggi di Corso d’Italia e dei lungotevere Flaminio, a cui si si aggiunse, nel quadrante nord, il Ministero degli Affari Esteri e il Palazzo Rai nel quartiere Prati. Ma le opere pubbliche più consistenti riguardarono le infrastrutture viarie, come la nuova autostrada per Fiumicino e quella per Civitavecchia. In questo disegno fu aperta al traffico la Roma-Napoli e il tratto nord dell’Autostrada del Sole fino a Magliano Sabino, completato il raddoppio del GRA fra via Aurelia e via Flaminia e aperto al traffico il primo tratto dell’autostrada per l’Abruzzo. Furono ampliati e ristrutturati gli accessi urbani di via Aurelia, via Tiburtina e via Anagnina e avviati i lavori per la costruzione delle due carreggiate laterali della Colombo. Nel settore ovest via Baldo degli Ubaldi fu connessa alla via Olimpica e completata la «panoramica» da piazzale Clodio a Monte Mario.A nord realizzati il viadotto di via delle Valli, che sovrappassa l’Aniene, il raddoppio di via dei Prati Fiscali, il ponte di Tor di Quinto, il raddoppio di via Nomentana da Sant’Agnese, il ponte di via Lanciani. Nel settore orientale fu realizzato il cavalcavia sulla ferrovia Roma-Tivoli, che completava la tangenziale Serenissima, aperto il tratto di via Subaugusta da via Casilina a via Tuscolana. Nell’area centrale vennero ultimati i sottopassi di corso Italia e la tangenziale lungo le Mura Aureliane, da piazzale Flaminio a Castro Pretorio, il tratto della tangenziale est dal Verano al quartiere Appio. Fu inoltre realizzato il parcheggio per mille posti auto al di sotto del galoppatoio di Villa Borghese, integrato da uffici, spazi commerciali e sistemazioni a verde.
Altri interventi di edilizia non residenziale furono realizzati nel centro storico e all’EUR. Come la sede centrale della Dc in piazza L. Sturzo, nel quartiere delle Vittorie la Corte dei Conti, la Città Giudiziaria, banche, alberghi e uffici in via Cola di Rienzo, sul lungotevere e al Flaminio, l’Hotel Jolly a Porta Pinciana, l’ENEL a piazza Verdi, la Rinascente a piazza Fiume. Uffici al quartiere Pinciano, tra i quali la Biblioteca Nazionale al Castro Pretorio, l’ambasciata inglese a Porta Pia, il Consiglio Superiore della Magistratura e la sede del “Giornale d’Italia” a piazza Indipendenza, il Ministero del Tesoro a Porta Maggiore, l’ENPAS a S. Croce in Gerusalemme; la sede del “Messaggero” e COIN a San Giovanni, l’INPS a via Amba Aradam, l’ACEA a piazzale Ostiense, uffici a viale Trastevere sulla vasta area ferroviaria dismessa. Per lunghi anni nella capitale non si realizzarono sostanziali modifiche agli strumenti urbanistici vigenti. Soltanto il 18 dicembre 1962, dopo scontri, dibattiti e polemiche, il Consiglio Comunale approvò il nuovo Piano Regolatore Generale di Roma.
1961 | Costituzione Cassa Edile Rinnovo contratto integrativo provinciale, innovazione normative e aumenti salariali |
1962 | Scioperi su applicazione contratto Richiesta aumenti salariali Richiesta di accordo Costruttori-Governo |
1963 | Scioperi eclatanti a Roma Chiusura dei cantieri da parte dei Costruttori Romani |
1964 | Scissione ANCE – ACER Costituzione UNCEDIL Appello al Presidente della Repubblica Segni |
1965 | Grave crisi del settore edile Diminuite le licenze edilizie del 47% |
1966 | Ricomposizione della spaccatura all’interno dell’ANCE Rilancio organizzativo da parte dell’ACER di Cassa Edile e CEFME Storica visita del Papa Paolo VI ai cantieri IACP di Pietralata |
1967 | Stipula del contratto integrativo provinciale dopo una lunga e faticosa trattativa |
1968 | Per far fronte all’acutizzarsi delle tensioni sociali viene promossa la “Prima Conferenza Triangolare” Giunta Comunale, Costruttori e Sindacato, tesa a trovare risposte ai drammatici problemi dell’occupazione, della casa e della scuola |
1969 | Esplosione del problema dei baraccati Proposte dei costruttori relativamente alla realizzazione dell’Asse Attrezzato e delle Zone Direzionali Est di Roma |